Bilancio Squadre 2022: TotalEnergies
Una squadra dal presente solido e che permette di sognare in grande per il futuro. Così può essere definita la TotalEnergies vista nel 2022. Nonostante la presenza di un nome importante come Peter Sagan, infatti, molti buoni risultati sono arrivati anche grazie a corridori giovani che promettono bene per il ciclismo transalpino. La squadra francese ha chiuso la stagione con 15 vittorie, di cui quattro arrivate a livello WorldTour (soprattutto i suoi corridori sono andati a segno alla Parigi-Nizza e al Giro del Delfinato, le due brevi corse a tappe più importanti del calendario nazionale). L’obiettivo adesso non può che essere quello di puntare a migliorarsi per ambire piano piano ad un posto nel WorldTour.
TOP
Il corridore più vincente del team è stato Julien Simon, che ha portato alla squadra ben tre vittorie: il GP du Morbihan, il Tour du Finisterre e una tappa al Tour du Limousin. Il classe 1985 ha poi ottenuto altri piazzamenti sparsi qua e là, che rendono la sua stagione assolutamente positiva. Ottimi risultati, però, sono arrivati anche da Alexis Vuillermoz, che vive il suo momento più alto al Giro del Delfinato, quando al termine di una lunga fuga conquista la seconda tappa e indossa la maglia di leader della classifica generale. In precedenza, il transalpino aveva anche chiuso decimo la Freccia Vallone, oltre a portare a casa altri piazzamenti in giro per l’Europa nel resto dell’anno.
Un’altra nota positiva della squadra è stata quella di Mathieu Burgaudeau. Il classe 1998, dopo aver aperto bene la stagione con il quinto posto all’Etoile De Besseges, si toglie la soddisfazione di vincere una tappa alla Parigi-Nizza grazie ad un solido attacco di quasi dieci chilometri. Il nativo di Noirmoutier-en-L’Ile continuerà poi a mettersi in mostra nel proseguito della stagione con altri discreti risultati: è secondo al Tour du Doubs, nono ad una tappa del Tour de France e undicesimo alla Bretagne Classic.
Tra le note positive del team possiamo sicuramente inserire Dries Van Gestel, capace di conquistare tanti punti utili al team per ottenere l’invito automatico a tutte le corse WorldTour del 2023. Il belga torna anche al successo a cinque anni di distanza dall’ultima volta imponendosi alla Ronde van Drenthe, ma il suo risultato più importante lo ottiene alla Gand-Wevelgem, dove coglie il terzo posto alle spalle di Girmay e Laporte dopo essere andato all’attacco insieme a loro negli ultimi 25 chilometri.
Un successo a testa anche per Valentin Ferron e Sandy Dujardin, anche loro autori di una buona annata. Il primo riesce a imporsi in una tappa del Giro del Delfinato sorprendendo i compagni di fuga con uno scatto all’interno dell’ultimo chilometro, ottenendo poi qualche altro piazzamento nel corso dell’anno, soprattutto in gare del calendario francese. Il secondo, alla prima stagione tra i professionisti, conquista una tappa al Tour du Rwanda a febbraio, ma nei mesi successivi si mette in evidenza principalmente nelle corse di un giorno, dove coglie numerose top-10.
Non è arrivata la vittoria, invece, per Pierre Latour, ma il bilancio della sua stagione può essere tutto sommato considerato positivo, soprattutto grazie ai buoni piazzamenti nelle brevi corse a tappe nella prima parte dell’anno. Ben 20 le top-10 portate a casa dal 29enne durante la stagione, a conferma di un corridore solido e costante, seppur poco vincente. Stesso discorso si può fare per Anthony Turgis, che da ormai da tre anni non riesce ad alzare le braccia al cielo ma che è spesso protagonista. Rispetto allo scorso anno, il transalpino ottiene meno piazzamenti, ma il secondo posto alla Milano-Sanremo a un soffio da Mohoric è un risultato di qualità.
+++ Alexis Vuillermoz
++ Mathieu Burgaudeau
+ Dries Van Gestel
FLOP
Le aspettative del team su Peter Sagan a inizio 2022 erano sicuramente alte, ma l’ex campione del mondo non riesce sempre a dare il suo contributo alla squadra. Sfortunato nella prima parte di stagione, costellata da diversi problemi fisici che lo costringono a saltare buona parte della primavera e delle classiche, il campione slovacco riesce comunque a lasciare il segno anche quest’anno, conquistando una tappa al Giro di Svizzera e l’ennesimo titolo nazionale. Al Tour ottiene diversi piazzamenti ma non riesce mai a entrare in lotta per la “sua” Maglia Verde, mentre l’unico risultato colto nella seconda metà dell’anno è il settimo posto ai Mondiali.
Un altro veterano che non ha espresso particolari squilli lungo la stagione è stato Niki Terpstra. Il neerlandese ha vissuto l’ultima annata della sua carriera senza sussulti, rimanendo sempre lontano dai migliori nelle corse affrontate e non riuscendo così a coronare un cammino, quello iniziato fra i professionisti nel 2007, nel migliore dei modi (anche se poi, si è tolto la soddisfazione di vincere la 6 Giorni di Rotterdam, giusto qualche settimana fa).
La carriera di Edvald Boasson Hagen proseguirà, invece, nel 2023 e c’è da scommettere che il norvegese vorrà raccogliere ben di più rispetto a quanto fatto nel 2022. La vittoria gli manca ormai dal 2019 e il corridore scandinavo, nei mesi appena lasciati alle spalle, non è riuscito ad andare oltre qualche piazzamento di giornata (la nota più alta è stata probabilmente quella suonata nella tappa del pavé del Tour de France, chiusa al terzo posto).
– Peter Sagan
— Niki Terpstra
— Edvald Boasson Hagen
Miglior Momento
Le vittorie pesanti sono state diverse nell’arco della stagione, ma il momento di gloria vissuto dalla squadra francese alla Parigi-Nizza, con l’attacco vincente di Mathieu Burgaudeau è stato anche decisamente emozionante. Il francese ha piazzato un colpo a sorpresa nel finale di una frazione, la sesta della corsa WorldTour francese, che pareva ormai destinata agli artigli dei velocisti presenti, riuscendo a resistere negli ultimissimi metri al rientro degli avversari e togliendosi la soddisfazione di cogliere il suo primo successo da professionista in una maniera decisamente memorabile.
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